Terence Granchester

Votes taken by eternabambina

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    Siii....ELeonor forza sprona un po il tuo bel figliolo..... :innamorato: sta diventando sempre più bello il tuo racconto Tinette, chissà se Terence ascolti la madre e finalmente si libera di quella palla al piede di Susanna è peggio del super-attack :10hoos2.gif: grazie attendo la prossima con ansia voglio vederli insieme mannaggiaaa :heart: :complimenti: :complimenti: :complimenti: :complimenti:

    Edited by scacciapensieri - 30/9/2012, 22:38
  2. .
    Ecco il mio 10 anni dopo come mi piacerebbe che fosse image image



    L’estate era alle porte, in quel periodo la Cornovaglia era di uno splendore quasi fiabesco, là su una piccola collina vicino al mare si udivano le risate di fanciulli che allegramente rompevano il silenzio di quel meraviglioso luogo, una leggera brezza proveniente dal mare faceva danzare i gialli fiori nel grande prato e un grande abete casa di numerosi scoiattoli ospitava un’altalena, Evelyn una bionda e riccia bimba ci circa tre anni ci si adagiò e chiedeva insistentemente alla sorella maggiore di dondolarla, Meredith pazientemente accontentò quella che oltre ad essere la piccola della famiglia era anche la più vivace di casa Granchester, Meredith era una deliziosa ragazzina di nove anni, due lunghe trecce dorate e grandi occhi verdi identica copia della madre, il padre della bimba ogni sera raccontava alla figlia come fosse meraviglioso il mondo, il suo mondo da quando una fredda sera d’inverno conobbe innamorandosi all’istante di quella ragazza che sarebbe divenuta sua madre, dal canto suo Meredith sognava di poter incontrare un giorno un uomo passionale e bello come suo padre Terence.
    Edward, era un delizioso ragazzino di cinque anni, occhi vivaci con lisci capelli castani, molto diligente e amante di cavalli se ne stava sdraiato nel grande prato, tenendo un filo di paglia tra le labbra fantasticava ricordando i bei racconti di Albert quel biondo zio che tutti adoravano, le giornate trascorrevano piacevoli in quel luogo tanto amato dalla famiglia Granchester, ormai come tutte le primavere la famiglia vi ci trasferiva dalla lontana America per trascorrere alcuni mesi lontani da ogni tipo di impegno, i ragazzi terminate le scuole parevano rinascere ritornando in quel luogo che un tempo fu il luogo dove vide crescere il padre, Candy adorava particolarmente quella collina che dominava sopra al loro grande castello, Terence ormai attore richiesto in molte parti del mondo amava rilassarsi a leggere antichi romanzi all’amata sotto il grande cielo stellato.

    Annie con Archie trascorrevano tutto il mese di giugno con i vecchi amici, la loro bimba di cinque anni Diana era una piccola e deliziosa morettina, di modi molto eleganti era il perfetto ritratto del padre.

    Patty la casa amica di Candy andava in Cornovaglia sempre di rado ormai, dopo la morte della cara nonna Marta la ragazza aprì un centro per anziani a Chicago ed essendo troppo impegnata non poteva permettersi di allontanarsi per troppo tempo ma promise all’amica che il suo matrimonio lo avrebbe celebrato in quel luogo che tanto amava e che gli aveva ridato tanto tempo fa la vita, Tom giovane e brillante medico ebbe occasione di conoscere Patty nei mesi della lunga degenza della nonna della ragazza, si innamorò pazzamente di lei, ne conobbe il delicato carattere e seppe riempire il vuoto della grande sofferenza che la giovane portava nel cuore, solo come un innamorato poteva fare aspettò che un giorno la dolce Patty decidesse di riaprire il cuore a qualcun altro, finalmente così fu e venne stabilito che l’estate prossima quell’amore li avrebbe portati all’altare.

    Albert era un bellissimo uomo d’affari sulla trentina d’anni, lui solo era rimasto a capo della prestigiosa famiglia Andrew, due anni prima la vecchia zia Elroy morì d’infarto, Albert dopo i mesi di lutto riprese in mano le redini della famiglia come meglio poteva, la sorella e i nipoti Iriza e Neal vennero allontanati da Lakewood, su ordine di Albert quella villa per loro non poteva esser più frequentata essendo casa di Candy quando ritornava in America, riteneva che tutte le malvagità fatte in passato non dovessero più lontanamente ripetersi, per il resto la sua vita privata procedeva bene, ammogliato con una dolce ragazza inglese conosciuta al matrimonio di Candy Albert fosse in trepida attesa del suo primo figlio, l’ultima lettera che inviò a Candy disse che se fosse nata femmina l’avrebbe chiamata come lei, esempio di bontà e di forza di vita mentre se fosse stato un maschio gli avrebbe dato il nome del caro nipote Anthony morto troppo giovane, Candy si commosse leggendo quella breve ma toccante lettera di Albert, sentiva di amarlo ma di un amore fraterno, tutto il bene del mondo era poca cosa al confronto di cosa fece lui per lei e per tutta la vita glie ne sarebbe stata grata.

    Eleonor, recitava sempre meno, voleva riprendersi in mano la propria vita, le incomprensioni con il duca di Granchester finalmente erano da tempo chiarite, felicemente sposati trascorrevano il loro tempo a fare tutte quelle cose che il destino gli aveva tolto, avrebbero trascorso il resto della loro vita ad amarsi e a vedere il loro unico figlio Terence felice, la vita a volte ti toglie molto ma è capace anche di darti molto.

    Sotto al grande albero in cima alla collina Candy vedeva i bambini giocare, il tiepido sole di quel tardo pomeriggio faceva risplendere i lunghi capelli ricci, i raggi che passavano attraverso le foglie trasformarono il biondo della ragazza in un color grano, portava un largo cappello di paglia e un abito coloniale bianco, il viso leggermente arrossato, le lunghe passeggiate sulla piccola spiaggia gli avevano donato un bel colorito.
    “Candy….Candy” in lontananza la ragazza si sentì chiamare, “ Terence amore mio finalmente” i due giovani si abbracciarono erano due mesi che non si vedevano, Terence era appena arrivato dagli Stati Uniti, amava troppo recitare per dover abbandonare il teatro e Candy amava troppo il marito per chiedergli di farlo.

    “Amore mio quanto mi sei mancata lasciati vedere, sei più bella ogni giorno che passa e persino le tue lentiggini lo sono” esclamò Terence sollevando in aria l’amata.

    Candy non riuscì a trattenere le lacrime per la gioia, Terence era splendido, arrivato circa ai trent’anni era un uomo affascinante, il sorriso sempre malizioso lunghi capelli lisci e castani e il blu dei suoi occhi era sempre come il cobalto del mare, amato e esaltato da migliaia di donne era diventato un vero sex simbol ad Hollywood, in pratica era il migliore nel suo campo ma sia come padre che come marito non aveva uguali, baciò e la baciò di nuovo, prendendola per la vita la fece roteare, Candy ridendo lo supplicò di smettere altrimenti si sarebbe sentita male, Terence si accertò che non ci fosse nessuno e sdraiandola sotto al grande albero si impadronì del suo corpo, la voleva e subito, troppo era il tempo che li aveva divisi, Candy guardando negli occhi il marito gli disse di far piano, li per li Terence non capì ma vedendo il leggero rossore sulle guance di Candy capì.

    “Oh mio Dio amore mio aspetti un bambino?”.

    “Si caro direi proprio di si” e mettendosi una mano alla bocca la giovane non riuscì a trattenersi dal ridere vedendo lo stupore sul viso di Terence.

    “Amore mio non potevi farmi un regalo migliore, ti amo ti amo da impazzire” prendendola per il viso la baciò e dolcemente appoggiò la mano sul ventre della giovane, si avvicinò e disse: “ Ehi laggiù so che mi senti io sono il tuo papà, ti prego nasci forte e sano e cerca di non far soffrire troppo tua madre mi raccomando”.

    Candy accarezzò il viso di quel giovane uomo, un tempo triste e solo a se stesso, ora dolce marito e amato padre, la vita lo aveva riscattato e il suo gran cuore fece il resto.

    “Papà………papà” i tre figli della coppia di corsa arrivarono pronti ad abbracciare l’amato padre, Terence aprendo le grandi braccia andò in contro a quello che era tutta la sua vita, li strinse forti a se, li baciò, Edward si saltò in groppa, Meredith lo deliziò di un inchino portando a scoppiare a ridere Candy, e la piccola Evelyn eccitata chiedeva al padre che sensazione si provava a volare su un aereo di linea, Candy disse ai figli di rientrare nel castello a rinfrescarsi e far merenda.

    L’estate trascorreva serena, data la notizia ai figli i coniugi Granchester erano concentrati a far trascorrere un’infanzia serena e felice al frutto del loro amore, spensierate corse nei prati, Terence giocava a moscacieca con i più piccoli, Candy e Meredith ricamavano vestitini nuovi per il nascituro all’ombra del maestoso abete, la felicità di quella famiglia era risaputa in tutta la contea, miss.Pony e suor.Maria sempre in contatto con Candy non mancarono nel far loro gli auguri e ad invitarli alla casa di Pony, nei primi dieci anni del loro matrimonio Candy e Terence conobbero solo la felicità, l’amarezza di un tempo ormai era un ricordo e come tale decisero di chiamarlo, il futuro sarebbe stato un turbine di passione e di allegria.





  3. .
    Ecco il mio pezzo tutto per voi...



    Un’altra notte stava iniziando le ultime 48 ore di dura battaglia dimezzò il battaglione di Terence.
    Il giovane pur che esausto aiuto il capitano Miller nel recuperare i corpi dei soldati feriti nell’atroce scontro con il nemico, Jack fortunatamente anche se ancora convalescente si salvò ma per altri giovani come lui non ci fu nulla da fare, incominciava a mancare l’acqua e il caldo contribuiva a far crescere lo sconforto nei soldati.
    Il battaglione del capitano Miller si accampò in un luogo apparentemente tranquillo, vicino a loro un piccolo laghetto e molti soldati ne approfittarono per rinfrescarsi, Terence come gli altri ragazzi si tuffò in quelle fresche e calme acque, un piccolo momento di pace, solo un Po di tranquillità e il pensiero del giovane si rivolse verso di lei “ cosa starai facendo ora piccolo amore mio, ti prego stai attenta ora che ti ho ritrovata nulla ci separerà neppure questa tremenda guerra ma appena tutto sarà finito io……..” si sentì preso di spalle e tirato giù sott’acqua.
    “Ah mio caro mai abbassare la guardia” urlò Jack ridendo.
    “Stupido che non sei altro solo perché mi hai preso all’improvviso, ora ti faccio vedere io” rispose Terence ridendo e cercando di raggiungere l’amico che prontamente a lunghe bracciate si dirigeva verso la riva.
    Nel campo tutto era tranquillo, giunsero notizie che presto una camionetta con del personale medico li avrebbe raggiunti per medicare i superstiti.
    La luna era alta in cielo come una grande stella illuminava tutto ciò che stava sotto di lei, nel lago il suo riflesso la faceva apparire più grande che mai, Terence dopo aver mangiato si allontanò dal campo, decise di scrivere una lettera alla madre Eleonor, sapeva che la donna da quando ricevette la notizia del suo arruolamento incominciò a soffrire di stati di ansia così appena il tempo glie lo permetteva cercava di fargli giungere sue notizie.
    Il dottor. Brown con altre quattro infermiere arrivarono nel piccolo campo, fu levata una tenda adibita per medicare i feriti, Candy era una delle infermiere mandate li, mai si sarebbe immaginata di incontrare il suo amato.
    Uno alla volta tutti i soldati vennero medicati e ricuciti, era molto tardi, il dottor. Brown congedò le brave infermiere e consigliò loro di andare a dormire, l’indomani all’alba sarebbero ritornati con l’altro gruppo.
    Candy si sentiva troppo stanca e quella stanchezza non la aiutò a prender sonno, uscì dalla tenda per fare quatto passi, la luna piena dava un gran senso di pace e tranquillità.
    Vicino al lago sotto ad un grande salice Terence ammirava il grande cielo stellato, gli ultimi due giorni furono molto duri, il mondo sembrava impazzito ed ora quella tranquillità sembrava una cosa irreale, tolse dalla giacca la sua armonica, quel piccolo aggeggio era parte di se e non se ne stacco mai da quando gli venne regalato, incomincio a suonare una dolce e triste melodia, una canzone scritta da un giovane per la ragazza che amava.
    Il destino, maledetto destino pure a lui gli venne negato di poter amare la giovane donna che tanto gli faceva battere il cuore.
    All’improvviso, in quella calma Terence udì dei passi, di scatto si alzò in piedi e imbracciò il fucile, si nascose dietro all’albero, una figura esile e minuta si stava avvicinando al lago, Terence si rese conto che non c’era pericolo e posò a terra il fucile, quella figura giocava con un rametto creando piccoli cerchi nell’acqua.
    Terence la osservava da lontano, sentiva di aver voglia di parlare con qualcuno ma allo stesso modo voleva rinchiudersi nel suo mondo e continuare a ripensare a lei, così mise la fisarmonica alla bocca e continuò a suonare quella dolce melodia.
    Candy, all’improvviso sentendo quella musica lasciò cadere a terra il bastoncino, come era possibile, quella musica, era la musica che suonava Terence, allora lui era li, la ragazza emozionata chiamò il giovane,Terence sentì il suo nome, era lei si non poteva sbagliare Candy era li, i due giovani in lontananza si videro, i loro sguardi finalmente si incrociarono.

    Terence a lunghi passi corse da lei che portandosi le mani al viso si senti invasa da calde lacrime, appena la raggiunse l’abbraccio e prendendola per i fianchi minuti la sollevò in aria come se fosse un trofeo.
    Candy rideva e piangeva allo stesso momento, troppa era la gioia di averlo lì con lei e saperlo vivo.
    La prese per mano e la condusse sotto il grande salice, i lunghi rami dell’albero crearono un’intimità tanto cercata.
    Terence senza dir nulla osservava la sua amata che non riusciva a smettere di piangere, il soldato asciugò le lacrima della giovane infermiera e prendendole il viso tra le forti e grandi mani la avvicinò a se e un caldo e tanto atteso bacio li unì.
    Candy si fece coccolare come un tempo ormai lontano aveva sognato, Terence la baciò tanto appassionatamente che neppure Romeo avrebbe fatto meglio.
    Il caldo soffocante di quella serata contribuiva a scaldare i loro sentimenti, dolci carezze e lunghi abbracci, tutto senza dire una sola parola, non c’era bisogno di parlare entrambi sapevano quello che volevano, Terence si tolse la giacca, la piegò e la appoggiò a terra, Candy si distese, Terence delicatamente si appoggio su di essa e la bacio, i grandi occhi verdi della giovane rimasero chiusi, l’imbarazzo del momento non gli permise di vedere Terence che si toglieva la camicia.
    Prima gli occhi, il piccolo naso la delicata bocca, il collo e giunto al petto con sguardo malizioso la guardò, lei con un dolce sorriso pareva dare il consenso, uno ad uno i bottoni della bianca camicetta vennero sbottonati, il viso di Terence si appoggiò sui piccoli seni di Candy che nel frattempo gli accarezzava il viso, Terence si sollevò e la baciò, le loro giovani anime si sentivano in pace con il mondo, nulla avrebbe cambiato tutto ciò, neppure quella tremenda guerra li avrebbe fermati, tanto era il desiderio di averla tutta per se, troppo tanta fu l’attesa, i loro sguardi, una complicità delicata tra loro, Candy sfilò la lunga gonna del suo uniforme, Terence allentò la cinghia e mentre continuava a baciare il corpo di Candy tolse i pantaloni, Terence la amò, come nei suoi più bei sogni aveva immaginato, il tempo si era fermato a guardare quei due giovani amanti che infischiandosi del mondo che li circondava si abbracciavano , si baciavano,si amavano.
    Il sudore sul viso di Terence, i sospiri di Candy, si abbandonarono in un vortice di passione, si ritrovarono abbracciati, nudi ad ammirare la stupenda luna, unica testimone di quell’amore tanto cercato, si guardavano senza parlare solo dolci sorrisi e carezze, la stanchezza incominciava a farsi sentire.
    Si ricomposero e seduti al chiaro di luna, il movimento calmo delle acque del fiume li accompagnava, Terence prese le mani di Candy tra le sue e baciandola le promise che terminata la guerra una volta ritornati in America l’avrebbe sposata.
    Candy era felice, molto felice come non si sarebbe mai immaginata, sorridendo rispose al giovane che la proposta ricevuta la riempiva di gioia e aggiunse: “ Promettimi che starai attendo, io non so se avremo ancora occasione di incontrarci ma ti prego non devi morire ricordati voglio diventare la signora Granchester”.
    “Ma certo amore mio stai tranquilla, non morirò ora che ti ho ritrovata, la mia vita è incominciata in questo momento, piuttosto tu, stai attenta sei sempre in pericolo, non so come potremo vederci o sentirci in futuro ma sappi che io ti aspetterò”.
    Un abbraccio lì uni, all’improvviso un forte boato li fece cadere a terra, un bombardamento, nel loro campo, il nemico li aveva attaccati, Terence prontamente prese per la mano Candy e insieme cercarono riparo, un altro giorno di battaglia stava incominciando.

    Edited by scacciapensieri - 17/9/2022, 23:05
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    Wow!!!! ch emozione mi ritrovo ad innaugurare un nuovo Round Robin chi lo avrebbe mai detto!! :wub: intanto voglio ringraziare tutti i partecipanti dagli scrittori ai lettori e grazie per la fiducia e il sostegno dimostratomi...spero di non deludervi.


    C’era una volta in un tempo non molto lontano un giovane attore, brillante ed acclamato dalle più importanti platee teatrali degli Stati Uniti d’America e d’Europa, il suo modo di recitare non aveva eguali e il temperamento e la passione che metteva nell’interpretare i suoi ruoli contribuiva ad accrescere il suo successo, persino i più esigenti critici dell’epoca si esaltavano ad ogni sua interpretazione ma c’erano anche le malelingue, insinuando che egli non fosse un attore talentuoso ma che era divenuto molto importante essendo figlio della più grande attrice di tutti i tempi Eleonor Baker, Terence non fece caso a tali insinuazioni tutto ciò che contava per lui era dare sempre il meglio di sé, il teatro era l’unico scopo della sua vita.

    L’adolescenza ormai aveva lasciato posto ad una piena maturità in Terence, la sua era una figura slanciata e dal fisico asciutto e muscoloso, i lunghi capelli castani cadevano sulle larghe spalle, il viso pulito esaltava i lineamenti delicati e il blu cobalto degli occhi completava la bellezza del giovane, era difficile restargli indifferente.

    Il tempo trascorreva calmo come le delicate acque di un ruscello, come tutte le sere della prima dopo gli spettacoli c’erano i soliti noiosi ricevimenti con l’alta società, la gente “ In” non rinunciava a parteciparvi per poterlo incontrare e conoscere ,alcuni mesi prima la famosa compagnia Straford fece alcuni spettacoli in Europa, l’Inghilterra era una delle più importanti tappe, essendo patria del famoso scrittore Shakespeare, molto amato da Terence ,l’attore e la compagnia una volta arrivati nella sua terra natia vennero informati che re Giorgio v voleva conoscerli, pure la camera dei lord invitò Terence in un importante incontro ma lui molto freddamente declinò, era ormai molto che Terence aveva rinunciato al titolo di Duca, il freddo e distaccato padre suo malgrado non rinunciò mai ad un ripensamento del suo primogenito, ma egli era fermo nella sua decisione.
    Sempre circondato da graziose ragazze Terence era profondamente cambiato, non amava la solitudine gli ricordava troppo l’infanzia, rispondeva ai giornalisti quando lo pizzicavano nei locali fino all’alba ormai era il suo unico svago e divertimento.
    Erano lontani i giorni passati a scrivere lunghe lettere alla ragazza che in una sera di sconforto conobbe sul ponte del Mauritania, il loro futuro venne bruscamente spazzato via da una tragedia, i loro sogni infranti in un attimo ma l’amore che provava per quella ragazza era sempre vivo in lui, purtroppo da quel freddo giorno d’inverno, le vite dei due amati non furono più uguali, Quel suo essere dolce e protettivo con il prossimo lo aveva imparato stando vicino alla donna che amava tanto ma ormai tutto era andato perduto e pian piano ritornò a rinchiudersi in se stesso, l’ arroganza e la spavalderia si impossessarono di lui, il vizio del bere fortunatamente non venne più ripreso dal giovane, si era promesso di vivere in modo dignitoso, e poi non dimenticò mai il giorno che vide apparire come un angelo Candy, lei fu la sua salvezza, nel momento più buio della sua vita quella ragazza gli diede forza di emergere dal profondo oblio dove era caduto per rinascere come una fenice dalle ceneri,
    Violet giovane e brillante pupilla di Robert Hataway faceva coppia fissa col bell’attore, accompagnandolo a tutti i ricevimenti indetti a favore della compagnia, Susanna Marlowe sua fidanzata anche se non venne mai ufficializzato era molto infastidita dal comportamento di Terence e non mancò occasione di riferirglielo ma lui rispondeva sempre di non preoccuparsi, “ è solo una bambina, lo faccio solo per fare un piacere a Robert, e poi tu sai che non mi piacciono le more” rispondeva cercando di rassicurare Susanna.
    Il loro rapporto si poteva definire una profonda amicizia e nulla più. Susanna confidava in una maggiore intimità tra i due ma Terence dimostrò in varie occasioni alla ragazza di voler apparire come un semplice accompagnatore, la tanto sospirata proposta di matrimonio non venne mai fatta a Susanna ma lei si accontentava di averlo vicino pur sapendo che forse non sarebbe mai stata sua moglie.

    Tra i due non ci furono mai veri e propri baci all’infuori del consueto baciamano o un delicato bacio sulla fronte, il primo ed unico bacio che diede Terence nella sua vita fu quando lo rubò a quella giovane ragazza che gli faceva ancora palpitare il cuore.
    Nelle frequenti notti insonni Terence si domandava perché il destino era stato così duro con lui, la notorietà e il benessere non potevano colmare il profondo vuoto che aveva nel suo cuore, la rabbia la passione, i sentimenti sembravano annebbiargli la mente e la ragione, non voleva più vivere così non poteva vivere continuamente pensando a lei.” passerà”gli ripeteva spesso sua madre, niente, non era cambiato nulla a distanza di quasi un anno, in verità si sentiva come un leone in gabbia, voleva averla li con se, abbracciarla sentire le sue allegre risate, vederla penzolare dagli alberi come alla S.Paul School contare le sue numerose lentiggini, sentiva di aver bisogno di sbeffeggiarla e farla andare su tutte le furie, aveva un morboso bisogno di chiamare la sua “ tarzan tutte lentiggini”, ma dov’era? Si lei dov’era, l’ultima notizia che ebbe di lei fu tramite un giornale, l’articolo diceva che la tanto adorata nipote adottiva del miliardario Andrew era partita volontaria per la grande guerra, si sentiva impazzire, l’idea di saperla in un luogo tanto violento e pericoloso.

    La guerra stava avanzando sempre più e la gente man mano incominciava ad allontanarsi dai teatri e da ogni genere di divertimento, un profondo senso di patriottismo colpì la maggior parte della compagnia teatrale e parte degli uomini si arruolò per aiutare la propria patria, la compagnia dovette suo malgrado sciogliersi.
    Terence come ogni sera rientrava nella sua villa nei pressi del Central Park, all’apice del successo aveva un eccellente stipendio e da qualche mese acquistò una casetta in quella zona cercando quel poco di tranquillità che ormai il successo gli negava da tempo, saltuariamente faceva visita a Susanna, la ragazza trascorreva le giornate con la madre e grazie al sostegno finanziario del ragazzo poteva permettersi di vivere in parte una vita normale. Finalmente la decisione fu presa, che senso aveva la vita ormai, il teatro amore profondo unica risorsa di una vita felice era ormai il passato, giorni settimane, mesi, l’immensa villa era diventata una sorte di prigione per lui.
    All’orizzonte l’alba stava chiamando un nuovo giorno, quella mattina al porto di New York un battello stava per salpare, immersa nella foschia la sagoma di un uomo, i lunghi capelli gli coprivano il viso, il soprabito scuro ricopriva l’uniforme del soldato, c’era una volta un giovane e brillante attore, ora il suo ruolo più importante della vita era un altro, trovarla la sua missione ed unico scopo dell’arruolamento, si doveva ritrovarla oppure non avrebbe avuto senso la sua vita.

    Le giornate trascorrevano tranquille, niente prove niente ricevimenti tutto finito, la bella vita come la chiamava qualcuno era dimenticata, si incominciava a sentire una sottile crisi, i malumori della gente non fecero altro che aumentare lo sconforto di una guerra tanto dura.

    Edited by scacciapensieri - 17/9/2022, 22:59
4 replies since 21/10/2007
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